PORTRAIT ATELIER NAPOLI: COMUNICATO STAMPA

X-SELEZIONE-LOGOS

COMUNICATO STAMPA

Portrait Atelier  Napoli

Con ANKE ARMANDI (acquarelli) E ANDREA LAMBRECHT (fotografia)

Inaugura il 1 aprile 2015 alle 4 pareti, a Napoli in Via Fiorelli 12D h. 19, la mostra Portrait Atelier Napoli con Anke Armandi e Andrea Lambrecht. Opere in mostra fino al 1 maggio 2015 lun. merc. Ven. h. 17-19.

Anke Armandi con lavori ad acquarello sugli atelier di 6 famosi artisti napoletani e romani; Andrea Lambrecht con le foto degli artisti, realizzate in bianco e nero con i vecchi rullini fotografici.

Eravamo stati abituati almeno nella pittura -ma non così nella scultura- a vedere un mondo appiattito, di figure, oggetti, esseri umani traguardati da un punto all’infinito. Con conseguente perdita delle ombre, delle sfumature, dell’anima degli esseri, in particolare anche di esseri umani, presentati e ridotti a larve ed a fantasmi.

I quadri e le foto delle artiste Anke Armandi e Andrea Lambrect, sono certamente figli dell’arte che molto sommariamente abbiamo ricostruito nella premessa.

Ma sono figli, nel caso particolare figlie, che hanno fatto un passo decisivo in avanti.

Le loro figure di uomini e cose non sono più traguardate dal punto all’infinito, ma stanno vicino e noi li vediamo quasi come fossero in carne ed ossa o nella loro materialità. Presenti a noi e che ci guardano.

Guardiamole insieme queste opere. E’ stata recuperata l’ombra, la prospettiva, e finalmente anche un semplice rotolo ci viene presentato per come è. Un rotolo in parte aperto. Uno schermo non viene guardato dall’alto ma ne vediamo e apprezziamo l’inclinazione; nel modo come effettivamente si può trovare nella realtà. Come sarebbe stato tratteggiato direttamente e non per questo in assenza di arte, da un artista predecessore che lo guardava da lontano da una distanza siderale.

Sempre il rotolo che appare dei quadri. Non è stilizzato. Ci verrebbe la voglia di prenderlo dal quadro con mano e srotolarlo. È un oggetto concreto.

E non è tutto.

I giochi ci permettono di scoprire anche figure umane nascoste in pochi tratteggi. Non li diciamo quali sono, perché ognuno è libero di saperli ricostruire o negare.

Napoli gennaio marzo 2015

Maria Giovanna Villari

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